La salute del corpo parte dall’ intestino

Dr . Simona Ghigo

Buongiorno a tutti, mi presento, 

mi chiamo Simona Ghigo, vengo dal mondo medico, ho studiato Medicina alla facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino, dove ho successivamente conseguito la specialità in Igiene e Medicina Preventiva. Ho lavorato 13 anni nella sanità pubblica, nell’ambito dell’organizzazione del sistema sanitario, sia a livello ospedaliero che territoriale.

 

Il mio continuo desiderio di scoprire e di trovare risposte negli ambiti che mi sembravano “scoperti” nel sistema sanitario, mi ha portato a viaggiare per 6 anni in Francia per frequentare la scuola di Biodecodage® (scuola francese di Christian Fleche – www.biodecodage.com), fino a diplomarmi e diventare la prima Psico-Bio terapeuta in Italia.

 

Per fortuna avevo già incontrato il Biodecodage® quando ho scoperto di essere affetta da una forma tumorale rara.

Come dico sempre, è stato importantissimo incontrare un bravissimo chirurgo che mi ha operato in modo eccelso, ma è stato altrettanto fondamentale, aver incontrato i miei insegnanti della scuola francese, che sono diventati anche i miei terapeuti e mi hanno aiutato a trasformare tutto ciò che aveva bisogno di essere trasformato, dalle mie paure più grandi, alle mie credenze limitanti, ai miei blocchi emotivi,…

 

Dopo questa esperienza personale, ho sentito dentro di me, ancora più forte, il desiderio di essere anche io psico-bio terapeuta: questo metodo era stato di grande giovamento per me, mi aveva permesso di essere accompagnata in prima persona ad affrontare le difficoltà che molti malati si trovano ad affrontare. 

Contestualmente è nato il desiderio di diffondere la conoscenza di questo metodo in Italia e a breve sarà possibile seguire i corsi di Biodecodage® anche in Italia e diventare esperti di questo metodo.

 

C’è una frase di Platone che descrive bene che cos’è la terapia per me: 

“Il nostro Zalmosside, che è un dio, dice che non si deve cominciare a sanare il corpo senza tener conto dell’anima, anzi questa sarebbe proprio la ragione per cui tante malattie la fan franca ai medici greci, perché essi trascurano il tutto di cui invece dovrebbero prendersi cura, quel tutto che è malato e dunque non può guarire in una parte”.

 

E un’altra frase di Freud che per me spiega quale sia l’ambito del Biodecodage®: “La vostra generazione sarà quella che farà il legame tra la psicologia e la biologia”, un approccio che sta tra la biologia e la psicologia, occupandosi delle nostre emozioni, del nostro sentire, in una visione completa e, quindi, necessariamente complessa, dell’essere umano.

 

Il Biodecodage® é un nuovo approccio alla terapia e alla salute basato sul senso biologico di un sintomo. É una Terapia Breve che utilizza l’Ipnosi Ericsoniana, la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e altre tecniche per individuare, sciogliere e trasformare blocchi emozionali correlati sia a sintomi fisici o comportamentali.

Ogni organo malato racchiude in sé un’emozione specifica e precisa, sbloccando questa emozione, anche la guarigione fisica, ne trae beneficio.

Il tuo sintomo? L’espressione nel tuo corpo di un istante di sofferenza della tua storia personale.

Come cambiarlo? Facendo emergere quell’istante preciso, portandolo alla tua coscienza emozionale, per poi trasformarne emozione e credenze correlate.

Per ciascuna malattia/sintomo vengono suggerite diverse chiavi di indagine, per risalire dall’organo malato all’EMOZIONE che in esso si esprime. 

 

Attraverso questa tecnica potrai: 

  • imparare ad ascoltare le tue emozioni 
  • individuare e trasformare la componente emotiva di un sintomo/problema
  • trovare il senso biologico di un sintomo sia fisico che comportamentale per trasformarlo
  • prenderti cura dei tuoi bisogni più profondi
  • liberarti da antichi modi di funzionare non più adatti a quello che sei oggi
  • trasformare le tue credenze limitanti
  • trasformare e vedere con nuovi occhi aspetti della tua vita che ti bloccano, ti preoccupano, non ti permettono di esprimere tutto il tuo potenziale
  • definire i tuoi obiettivi
  • sviluppare i tuoi progetti di vita.

 

A chi può essere utile questo metodo?

Agli sportivi che hanno tutte le carte in regola per vincere, ma al momento cruciale della performance, la parte emotiva gioca brutti scherzi, a coloro che hanno malattie fisiche e che desiderano lavorare anche sulla parte emotiva di questi sintomi, facilitando la guarigione e il miglioramento, a coloro che hanno problematiche comportamentali che non riescono a risolvere, a quelli che desiderano cambiare quelle cose che “malgrado loro” sono sempre presenti e non si riescono a modificare, insomma a tutti quelli che desiderano mettere movimento e cambiamento nella loro vita. 

 

E’ una tecnica complementare e non sostitutiva della medicina convenzionale.

 

Per raccontarvi come ho scoperto il metodo MC torno a parlare della mia vita personale, in quanto l’intervento chirurgico a cui mi sono sottoposta, ha coinvolto anche l’intestino. Per anni ho assunto probiotici di ogni genere per cercare di ristabilire un nuovo equilibrio intestinale. Ogni tentativo è stato vano, fino a quando ho provato il metodo MC. L’assunzione di questi preparati ha cambiato completamente la mia vita, permettendomi, finalmente, di ritrovare il mio equilibrio intestinale. Oltre a questo grande giovamento, ho potuto constatare una maggiore lucidità e freschezza mentale, tutto il mio corpo aveva trovato giovamento in questa terapia.

 

Questa, dunque, la mia esperienza come paziente, come terapeuta, ciò che mi piace del metodo MC è che aiuta le persone ad ascoltare il proprio corpo, i propri bisogni e a diventare indipendenti dal terapeuta. E per me queste caratteristiche sono fondamentali per mantenere corpo e mente in salute.

Altra cosa preziosa di questo metodo è l’attenzione al singolo, attraverso, anche, la possibilità di stabilire il dosaggio (dose ideale) di cui la persona ha bisogno in quel preciso momento. 

Un altro aspetto che accomuna il Metodo MC alla mia attività di terapeuta è l’attenzione alla prevenzione: curare il nostro intestino, così come occuparci di piccoli sintomi che sopraggiungono o delle nostre ansie e paure, può fare una grande differenza in termini di salute futura.

Queste sono caratteristiche di questo metodo che lo rendono ancora più efficace.

Certamente un intestino sano è un intestino che contribuisce in modo importante al benessere di tutto il corpo e non solo, anche della mente e della nostra parte emotiva.

 

I benefici del sale rosa

Il Sale cristallino del Himalaya, è la forma di sale più integra e completa perché contiene tutti gli 84 elementi naturali presenti nel corpo umano. Contiene per esempio calcio, magnesio, fosforo, potassio, zinco ecc… e ovviamente tanto ferro che gli presta il suo colore naturale tra rosso e arancione.

I minerali preziosi e sali presenti nell’ ambiente comportano l’attivazione delle nostre riserve minerali, purificando polmoni e bronchi. Favoriscono inoltre la circolazione sanguigna e stimolano il metabolismo. Il sale del Himalaya, usato per creare la nostra grotta di sale, è esclusivamente sale naturale cristallino del Himalaya.

Il silenzio dell’ambiente, la cromoterapia e l’energia del sale creano condizioni ideali per un benessere profondo e per un’esperienza che abbraccia tutti i sensi.

Abbinando una corretta respirazione diaframmatica per la durata del trattamento e nutrendo il vostro intestino in maniera corretta grazie al Metodo MC, avrete risultati eccellenti su:

 

  • tosse e difficoltà respiratorie

  • disturbi del sonno

  • Allergie

  • Asma

  • Bronchiti e disturbi alla laringe

  • Disturbi al tratto digestivo

  • Disturbi al sistema cardiocircolatorio (problemi di circolazione, ipertensione)

  • Deficit del sistema immunitario

  • Carenza di iodio

  • Mal di testa, emicrania

  • Infiammazioni della fossa nasale

Immunità e psiche

Siamo abituati a pensare che ci ammaliamo perchè prendiamo freddo, e che di conseguenza, batteri e virus diventano i nemici contro cui combattere. Mettiamo in gioco farmaci sempre più potenti e ci abituiamo a imprecare e ad accusare il clima. Fateci caso, quando non si sa di cosa parlare, parliamo del tempo, come se in ogni momento dovesse influenzare e condizionare la nostra vita, la nostra quotidianità. Ci dimentichiamo che il “freddo” non è solo l’evento climatico esterno che ci fa ammalare, dimentichiamo quel “gelo interiore”, quella sensazione cioè di sentirsi senza calore affettivo, che ancor di più mina il nostro sistema immunitario, le nostre difese contro batteri, virus e agenti atmosferici. Capita a molti, periodicamente, di prendere un’influenza dopo l’altra, di sentirsi “raffreddati”, e il nostro sguardo, come sempre, va al mondo esterno, unico responsabile dei nostri malesseri…è sempre colpa degli altri… Abbiamo perduto lo “sguardo interiore”, la capacità cioè di guardarsi dentro, in quel mondo interno capace di farci ammalare ed anche guarire. Viviamo in un’epoca che sa solo pensare, ragionare, la sopraffatta dalla dittatura dell’Ego e della realtà. Non sappiamo più pensare che a volte è l’anima a raffreddarsi, magari quando ci sentiamo abbandonati, soli e quando la tristezza prende il sopravvento. Ci si ammala dei “disturbi del freddo” anche quando la nostra identità si sente ferita dagli eventi della vita e trasmette questo disagio al sistema immunitario, che rappresenta la nostra più profonda identità biologica. Ogni volta che ci sentiamo irrealizzati, insoddisfatti, insicuri, sempre in lotta con noi stessi, le nostre difese crollano e si aprono le porte all’invasione di virus e batteri che si diffondono ovunque. Dovremmo essere consapevoli che ognuno di noi è un terreno vitale unico e ti ti irripetibile, che va protetto non solo coprendosi per il freddo, ma anche e soprattutto avendo cura delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti e dei nostri affetti. E se la “vera coperta dell’anima” fosse il nostro bisogno di essere amati ? Allora sì che il nostro sistema immunitario si sentirebbe protetto e ci proteggerebbe.

Allora come non pensare che esistano strade terapeutiche diverse finalizzate al riequilibrio del sistema uomo nella sua totalità : psicoterapia, omeopatia e ricondizionamento intestinale col Metodo MC possono insieme portare a risultati straordinari.

dott. Gianmario Governato

medico e psicoterapeuta

Psiche e sistema immunitario

Siamo abituati a pensare che ci ammaliamo perchè prendiamo freddo, e che di conseguenza, batteri e virus diventano i nemici contro cui combattere. Mettiamo in gioco farmaci sempre più potenti e ci abituiamo a imprecare e ad accusare il clima. Fateci caso, quando non si sa di cosa parlare, parliamo del tempo, come se in ogni momento dovesse influenzare e condizionare la nostra vita, la nostra quotidianità. Ci dimentichiamo che il “freddo” non è solo l’evento climatico esterno che ci fa ammalare, dimentichiamo quel “gelo interiore”, quella sensazione cioè di sentirsi senza calore affettivo, che ancor di più mina il nostro sistema immunitario, le nostre difese contro batteri, virus e agenti atmosferici. Capita a molti, periodicamente, di prendere un’influenza dopo l’altra, di sentirsi “raffreddati”, e il nostro sguardo, come sempre, va al mondo esterno, unico responsabile dei nostri malesseri…è sempre colpa degli altri… Abbiamo perduto lo “sguardo interiore”, la capacità cioè di guardarsi dentro, in quel mondo interno capace di farci ammalare ed anche guarire. Viviamo in un’epoca che sa solo pensare, ragionare, la sopraffatta dalla dittatura dell’Ego e della realtà. Non sappiamo più pensare che a volte è l’anima a raffreddarsi, magari quando ci sentiamo abbandonati, soli e quando la tristezza prende il sopravvento. Ci si ammala dei “disturbi del freddo” anche quando la nostra identità si sente ferita dagli eventi della vita e trasmette questo disagio al sistema immunitario, che rappresenta la nostra più profonda identità biologica. Ogni volta che ci sentiamo irrealizzati, insoddisfatti, insicuri, sempre in lotta con noi stessi, le nostre difese crollano e si aprono le porte all’invasione di virus e batteri che si diffondono ovunque. Dovremmo essere consapevoli che ognuno di noi è un terreno vitale unico e ti ti irripetibile, che va protetto non solo coprendosi per il freddo, ma anche e soprattutto avendo cura delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti e dei nostri affetti. E se la “vera coperta dell’anima” fosse il nostro bisogno di essere amati ? Allora sì che il nostro sistema immunitario si sentirebbe protetto e ci proteggerebbe.

Allora come non pensare che esistano strade terapeutiche diverse finalizzate al riequilibrio del sistema uomo nella sua totalità : psicoterapia, omeopatia e ricondizionamento intestinale col Metodo MC possono insieme portare a risultati straordinari.

dott. Gianmario Governato

medico e psicoterapeuta 

Nemici Subdoli delle difese Immunitarie

I due nemici primari e nascosti che minano le difese immunitarie , sono i parassiti e le micosi. Entrambi producono miliardi di batteri patogeni che creano squilibrio batterico e virale . Eliminando questi due nemici , riuscirai ad eliminare cibi che ti creano intolleranza e quindi a ridurre l’intossicazione da cibo. Ovviamente come si narra nel protocollo di Metodo MC , bisogna anche immettere regolarmente Probiotici e Prebiotici in modo da stimolare la produzione endogena di vitamine , ribilanciare il rapporto intra ed extracellulare dell’acqua e mangiare prevalentemente vegetale crudo. In questo modo porteremo le nostre difese ad un livello molto apprezzabile.

Dr Piergiorgio Spaggiari

A volte dovremmo essere aperti alle nuove conoscenze cercando di oltrepassare i pregiudizi, e non è facile, Spero di non essere banalizzato ma il professore è nato il 17 di Marzo ed è protetto dalla ultima schiera angelica, che oltre a fornirlo di intelligenza vivissima lo sostiene anche con doti di intuizione, ispirazione e slancio di spirito senza uguali, Molto spesso i nati sotto questa protezione vengono a difettare della razionalità comune ma non perché è una mancanza, bensì perché sono talmente avanti che per loro utilizzare il linguaggio di tutti , per farsi capire, è tornare un po’ indietro, Deve essere una specie di tortura per lui cercare di spiegare a chi è troppo chiuso nei suoi confini.

Il Professore questo passo l’ha fatto, lui che è abituato a fare balzi avanti e poi ancora altri balzi avanti, con straordinaria velocità e senza sosta.

Il gioco lo sa tutto però , sa che altri spendono tutte le loro energie per difendere le loro rigide posizioni , e sono in tanti, ed hanno potere, quindi parla con prudenza, per non” essere messo all’angolo”, come lui stesso afferma, Gente abituata, questi protetti, ad essere messi ai margini fin dalla scuola quando spesso si perdevano nei loro splendidi panorami interioni rintracciandone i viottoli, i sentieri, già da allora. ma il nostro Piergiorgio ha resistito ed ha installato tutte le difese necessarie ( e che sofferenza per lui) sgusciando via dall’angolo dove volentieri tutti l’avrebbero relegato credo da sempre.

Hai tenuto duro ed ora ancora più di prima ma io, noi siamo con lui adesso, scusate la disgressione.

Buon proseguimento

NON SOLO DI PANE

Eccomi qui, ritorno dopo quasi tre mesi alla postazione di lavoro che mi ha fatto crescere in questi anni con degli accorgimenti importanti  per difenderci da questo mostro nero. Per molti  queste protezioni possono sembrare necessarie, per altri inutili. Qualsiasi sia l’idea che ognuno può farsi, grazie ai numerosi scienziati che nei vari salottini televisivi esprimono le proprie ragioni in questi mesi di Pandemico furore, è che nessuno ha la verità assoluta in mano ed aver l’umiltà di dire non lo so a volte sarebbe la cosa più scientifica e sicura che può  uscire dalla loro bocca. 

Comunque come vi ripeto valido o no non siamo qui per discutere questo ma per farvi ragionare su degli esperimenti fatti moltissimi anni fa e ripresi poi in diversi anni i quali hanno fatto notare che per sopravvivere non basta il solo pane.

E per farlo mi limito a riportare qui un articolo scritto sulla Repubblica nel 2018 ma che tranquillamente potete reperire su riviste specializzate del settore. Per poi porvi dei quesiti e dei dubbi sui quali andare ad informavi in fondo alla pagina.

“Bambini correttamente alimentati ma deprivati di interazioni e contatti possono letteralmente morire di fame. Nella Cronaca lo storico del XIII secolo, Salimbene de Adam, descrive un esperimento, ideato dall’imperatore Federico II di Svevia, per rispondere alla dibattuta questione che gli antichi linguisti si erano posta sin dai tempi dei faraoni Psammetico: qual è la lingua umana originaria? l’egiziano, il frigio, l’ebraico?

Federico II decise di far nutrire regolarmente un gruppo di neonati in assoluto silenzio, i piccoli furono toccati quel minimo indispensabile alle cure igieniche al fine di eliminare completamente le loro possibilità di interazioni linguistiche con le nutrici.

Salimbene narra che quei bimbi non parlarono nè in ebraico, nè in egiziano, nè in alcun’altra lingua: l’assenza di contatto fisico e verbale li condusse fatalmente alla morte. La dichiarata avversione di fra’ Salimbene contro Federico II fece pensare ad una esagerazione della propaganda guelfa, si ipotizzò che le conseguenze dell’esperimento fossero state ingigantite per incolpare l’odiato imperatore di infanticidio.

I resoconti di Salimbene furono indirettamente accreditati dalle osservazioni di Renè Spitz uno psicoanalista viennese emigrato durante la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti. Spitz condusse, per la prima volta uno studio su bambini abbandonati in orfanotrofio seguendo il metodo scientifico sperimentale. Nello scritto Hospitalism e nel filmato Grief a peril in infancy il ricercatore osservò 91 bambini abbandonati sin dalla nascita in orfanotrofio, nutriti regolarmente ma con scarsi contatti interpersonali. Le nutrici dedicavano qualche carezza ai primi della grande camerata in cui vivevano gli infanti ma per gli ultimi il tempo stringeva e non si andava oltre le minime interazioni necessarie al nutrimento e all’igiene.

Dopo 3 mesi di carenza di contatti i bimbi svilupparono una grave apatia, inespressività del volto, ritardo motorio e deterioramento della coordinazione oculare. Nelle loro culle si formò un piccolo avvallamento che li avvolgeva completamente. I piccoli entravano in uno stato che Spitz paragonò al letargo: se ne stavano immobili in quelle nicchie che per molti divennero le loro tombe. Entro la fine del secondo anno di vita, il 37% dei 91 bambini, pur essendo stati alimentati correttamente, morì. Morirono con i segni clinici del marasma, una malattia provocata dalla carenza proteica tipica della denutrizione. Morirono i bambini che stavano in fondo alla camerata e che avevano ricevuto cibo senza contatti interpersonali. Chi riuscì a sopravvivere non fu in grado di parlare o di camminare, spesso i superstiti non erano in grado nemmeno di rimanere autonomamente seduti.

Le osservazioni pionieristiche condotte da Spitz negli anni ’40 furono riprese negli anni ‘90 e applicate con metodi sperimentali più aggiornati da gruppi di ricercatori tra i quali Metha e altri (The english and Romania adoptees study), Rutter e altri (Early adolescent outcomes of institutionally deprived and non-deprives adoptees), Zeanah e altri (The Bucarest early intervention project core group). Gli autori dedicarono osservazioni longitudinali di oltre 20 anni per studiare la piaga dell’abbandono dei bambini rumeni”

La strada che abbiamo iniziato a percorrere ci porterà verso un distanziamento sociale  in cui i contatti saranno ridotti sempre più per salvaguardare la vita che questo virus sta togliendo. Quanto potremo andare avanti senza aver contatti con le altre persone? Senza poter abbracciare, accarezzare, baciare prima che malattie più letali  del Covid colpiscano tutte le fasce di età partendo questa volta da quelle più giovani? Quanto costerà a livello monetario una pandemia di questo genere? le mie sono solo ipotesi su studi scientifici che magari non hanno valenza. Queste mie ipotesi sono nate discutendo con delle infermiere che in questi mesi hanno lavorato a contatto, come sempre, con dei pazienti malati. Durante  questo periodo, per salvaguardarli, si sono dovuti ridurre al minimo i contatti non tralasciando il fatto che i sanitari entravano in relazione con i pazienti bardati come extra terrestri. La maggior parte di questi pazienti sono morti e probabilmente sarebbero morti lo stesso  perché presentavano patologie multiple e avanti con l’età. Quanti in realtà sono morti in solitudine o come dice l’articolo di fame e quanto questo salvaguardali li ha portati ad una morte certa e più cruenta?

Con questo post non voglio assolutamente dimostrare di avere la verità assoluta e non sono abbastanza intelligente  per dire ad altre persone  cosa è giusto o non è giusto fare. Ma vorrei iniziare a farvi ragionare: ogni volta che qualcosa non scorre naturalmente la domanda che potete porvi potrebbe essere: ”Quello che sta accadendo è secondo natura?”. Prima di rispondervi ricordatevi che la natura spesso è cruenta ma perfetta al contrario nostro.

 

#StudioShenMen#CompriMatteo#MetodoMc#ChangeYourVisionChangeYourLife

COMPRENDERE LA FISICA QUANTISTICA PER CAPIRE LA BIORISONANZA

 

Il termine Biorisonanza fa riferimento alle pratiche basate sul principio della fisica quantistica e più particolarmente sul principio di dualità onda-particella.

Sulla base di questo principio tutti gli oggetti del mondo microscopico hanno contemporaneamente le proprietà delle onde e delle particelle. I più recenti studi mostrano che questo principio è vero anche nel mondo organico. Dunque le cellule e di tessuti emettono delle onde (quanti). Di conseguenza, nel contesto di una cura, ci sono due tipi di intervento:

di natura chimica (allopatico) e

di natura vibrazionale ( biorisonanza o bioenergetica).

 

I test di biorisonanza permettono un’analisi e un intervento vibrazionale per il riequilibrio energetico della persona

 

IL PRINCIPIO DELLA BIORISONANZA

 

La biorisonanza è una tecnologia quantistica e si basa sulla risonanza della vita. Ogni cellula e tessuto vivente ha una propria vibrazione e quindi una frequenza. Tutto il disequilibrio dell’ organismo si traduce in un cambiamento del valore delle frequenze.

 

La tecnologia della biorisonanza è progettata per correggere le disarmonie e creare un equilibrio energetico, cercando ed emettendo la gamma di frequenze necessarie per il riequilibrio della polarità (ovvero l’energia yin -yang della MTC).

 

LA NOSTRA VISIONE

 

Il nostro universo si trova in un costante stato di risonanza, a partire dal più grande agglomerato di stelle, fino alla più minuscola delle particelle elementari: tutto è in movimento. Non si tratta però di un movimento casuale e disordinato, ma di vibrazioni in forme altamente variabili.

Il corpo umano è parte dell’universo, già migliaia di anni fa la medicina cinese tradizionale aveva individuato un legame tra l’equilibrio di forze all’interno del corpo umano e il suo benessere. E se ogni cosa, compreso il nostro corpo, è costituita da materia vibrante, dovrebbe essere possibile “riparare” gli eventuali malfunzionamenti della materia proprio attraverso le vibrazioni. Questo spiega l’efficacia dei metodi curativi alternativi, come ad esempio l’omeopatia, la terapia dei suoni e vari altri trattamenti.

 

LA NOSTRA MISSIONE : IL TEST VIBRAZIONALE

 

Se abbiamo due diapason identici e ne facciamo vibrare uno, dopo un po’ di tempo l’altro inizia a vibrare e risuonare. In questo caso abbiamo un trasferimento d’energia. Se i diapason non hanno la stessa struttura energetica non entrano in risonanza.

La biorisonanza agisce direttamente sulle frequenze cellulari, che permettono all’operatore di notare le perturbazioni energetiche prima che siano fisicamente percepibili . L’ obiettivo è di prevenire disturbi e ridistribuire questa frequenza alle cellule prima che la malattia si manifesti. Dato che il corpo umano è composto prevalentemente d’acqua (tra 70% e l’ 85% ), è comprensibile che sia energeticamente sensibile, essendo l’acqua un buon conduttore d’energia.

Con i dispositivi di biorisonanza il test è sicuro e senza effetti negativi nella persona. Infatti l’armonizzazione agisce sulla polarità del campo Elettromagnetico senza un sovraccarico di energia, perché lavora secondo il principio di emettitore – ricevente.

 

 

Tali dispositivi si basano sulle scoperte più recenti della fisica quantistica, applicate alla medicina secondo le quali il benessere e la salute dipendono dalla corretta comunicazione tra le cellule, comunicazione che avviene sottoforma di segnali elettromagnetici estremamente deboli ma con una frequenza ben definita.

 

Se questa comunicazione armonica viene disturbata (a causa dello stress, di alimenti nocivi, geopatie ecc.) il corpo perde l’equilibrio e si manifestano sintomi che possono trasformarsi in malattie.

 

Per poter ristabilire e potenziare drasticamente le difese immunitarie in presenza di microorganism (virus batteri funghi parassiti) anche particolarmente aggressivi come nel caso attuale del Corona Virus, risulta efficace la combinazione tra il protocollo del MetodoMC che lavora stupendamente sulla pulizia dell’apparato digerente al fine di raggiungere una perfetta efficienza delle funzioni metaboliche

E

l’utilizzo dei dispositivi di biorisonanza mirati a riportare un equilibrio energetico vibrazionale a tutto l’organismo anche con l’ausilio di protocolli modulari specifici per ogni tipo di virus.

Microbiota ed equilibrio dermatologico

 

FUNZIONI INTESTINALI

 

DIGESTIVA                                                            DIFESA E                                       INFORMAZIONE E

↓                                                          TOLLERANZA IMMUNITARIA             REGOLAZIONE SISTEMICA

↓                                                               ↓                                                   ↓

CRESCITA  E                                               PREVENZIONE INFEZIONE                     OMEODINAMICA

METABOLISMO                                                 E  ALLERGIA

 

Nei pazienti dermatologici è facile trovare alterazioni intestinali. Difficile infatti trovare una texture brillante, soffice e nutrita in pazienti con tragitto intestinale disbiotico.

Se il paziente soffre di acne, il suo intestino sicuramente avrà episodi di stipsi, alternati con forme di alitosi periodiche e di reflusso gastrico. Spesso, soffre anche di gonfiore addominale.

Il paziente dermatologico può soffrire anche della cosiddetta sindrome dell’intestino permeabile o di ipocloridria (minor secrezione di acido cloridrico nello stomaco), entrambi fattori di rischio per la S.I.B.O. (Small Intestinal Bacterial Overgrowth).

S.I.B.O. è la sigla che indica la sovracrescita batterica intestinale, cioè la presenza di batteri nell’intestino tenue in concentrazione superiore alla norma fisiologica. È caratterizzata da eccessiva proliferazione dei batteri, soprattutto anaerobi.

In condizioni fisiologiche normali l’intestino crasso, cioè il colon, subisce una grande colonizzazione batterica, soprattutto anaerobica, con una concentrazione microbica di almeno 1 miliardo di batteri, per ml di contenuto fluido.

Nell’intestino tenue, invece, si registra una concentrazione microbica nettamente inferiore, dell’ordine di 1000 – 10.000 batteri, in gran parte anaerobi, per ml di contenuto fluido.

Si parla di sindrome da contaminazione batterica del tenue quando, all’esame dell’aspirato digiunale (un campione di succo enterico, prelevato dal tratto intermedio del tenue), si conteggia una concentrazione batterica superiore a 100.000 UFC (Unità Formanti Colonie ) per ml di aspirato.

La sovracrescita di batteri nel tenue compromette la capacità di digestione ed assorbimento dei nutrienti, soprattutto dei lipidi, causando così la sindrome da malassorbimento, accompagnata da: flatulenza, gonfiori, meteorismo, steatorrea, diarrea. La causa più frequente di tale sindrome pare quella derivata dall’assunzione di alcuni farmaci, deputati al trattamento del paziente con inibitori della pompa protonica e al trattamento con gli antagonisti dei recettori H2 dell’istamina, specie dopo un anno di terapia continuativa.

Gli inibitori della pompa protonica sono un gruppo di molecole la cui azione principale è una pronunciata riduzione dell’acidità dei succhi gastrici. Gli antagonisti dei recettori H2 dell’istamina sono una classe di farmaci utilizzati per bloccare l’azione dell’istamina sulle cellule parietali dello stomaco, per far sì che diminuisca il rilascio di acido cloridrico. Non occorre approfondire oltre. Rilevante è il fatto che entrambi questi processi sono utilizzati, con un intento terapeutico, per abbassare l’acidità nel tratto gastrointestinale. Come indesiderato effetto collaterale, s’abbassa, però, la barriera di acidità protettiva dando adito alla sovracrescita di batteri nel tratto intestinale del tenue.

 

Se il paziente soffre di psoriasi, l’intestino sarà caratterizzato da permeabilità, dando adito in questo caso al LEAKY GUT, letteralmente “intestino sgocciolante”. Spesso, compare anche una sindrome metabolica con la presenza probabile di una steatosi epatica, non di origine alcolica. Queste sintomatologie possono essere accompagnate spesso da iperglicemia, insulino-resistenza, ipertrigliceridemia, alterati livelli patologici di adipochine, liptine, adiponectine. A volte anche la celiachia.

L’epitelio intestinale è composto da un solo strato di cellule e da giunzioni intercellulari. Questi due meccanismi anatomici danno la possibilità di sviluppare e potenziare lo spazio funzionale, e perciò attivo, della superficie di scambio, cioè manifestano il concetto di villosità. Tale concetto si esprime in un  processo di ”infinitizzazione” funzionale, in una delimitazione spaziale, quindi “finita“, che si sviluppa però incommensurabilmente. Il nostro corpo si esprime e funziona nell’infinità, pur essendo nella finitezza spazio-temporale.

Il benessere della funzione di barriera intestinale è un obiettivo terapeutico di primaria importanza per l’organismo nella sua interezza.

La permeabilità intestinale è fisiologica quando i micronutrienti, i nutrienti, gli ioni, l’acqua, le macromolecole, i batteri della flora, i lipopolisaccaridi, gli amminoacidi penetrano i villi intestinali inseriti nelle loro giunzioni, in modo regolare e secondo le necessità, di volta in volta.

Se subentrano delle condizioni esogene, come la cattiva digestione, lo stress, o farmaci allopatici, si verifica la possibilità di infiammazione intestinale. Da questa infiammazione nasce, per necessità, una reazione immunitaria e quindi un aumento della conduzione del torrente circolatorio per favorire gli spostamenti delle cellule immunitarie, provocando perciò un aumento della permeabilità intestinale.

Questo aumento della permeabilità intestinale porta però, anche, al passaggio, indiscriminato, in circolo nel torrente sanguigno, di cibo, tossine, batteri che vanno a influenzare nuovamente la reazione immunitaria e a incrementare ulteriormente la permeabilità intestinale. L’aumento della reazione immunitaria e l’ulteriore aumento della permeabilità porta a un incremento dell’infiammazione intestinale. Se poi si verifica una  ripetitività delle noxae (cause) esogene di cattiva digestione, stress, oppure assunzione di farmaci, abbiamo la situazione di LEAKY GUT intestinale.

In questo contesto, le malattie cutanee si dimostrano in diretto rapporto con l’immunomodulazione, nel campo soprattutto delle malattie allergiche.

In modo particolare, i probiotici colmano un vuoto funzionale in questi disturbi, causati soprattutto dalla permeabilità intestinale e dal malassorbimento.

Giustappunto, la disbiosi intestinale compromette la barriera intestinale, di sistema immunitario, le funzioni metaboliche e la produzione di metaboliti batterici e, per di più, anche lo sviluppo e poi la formazione funzionale del sistema nervoso centrale, che sono profondamente connessi. Questa sarà materia di trattazione, da parte nostra, dello “psicobiota”.

Nella disbiosi dei microbiota “sgocciolante” o “gut microbiota” si ha un’alterazione dei segnali metabolici, una sregolazione della risposta immunitaria, un difetto della funzione della barriera intestinale, un’insufficienza dell’asse “intestino sgocciolante”- cervello, un’alterazione della produzione dei metaboliti batterici della flora.

Il microbiota regge un ruolo significativo in dermatologia e si adopera come potenziale bersaglio dello stesso trattamento terapeutico.

I probiotici, possono contribuire positivamente sul microbiota, riducendo l’infiammazione, creando un equilibrio ottimale di attivazione immunitaria e prevenendo la colonizzazione da parte di batteri patogeni.

Si può parlare così di una vera e propria INTEGRAZIONE PROBIOTICA, attraverso la regolazione di quattro meccanismi, che sono in successione evolutiva:

  1. La modulazione del carico infiammatorio
  2. La correzione dello stato di disbiosi
  3. La modulazione della permeabilità
  4. La modulazione dell’asse leaky gut-cervello

Si può parlare quindi di un progetto di reimpiantologia batterica selettiva.

Anche per quest’adempimento si può parlare di quattro stadi temporalmente successivi l’uno all’altro:

  1. Fase di toilette intestinale
  2. Colonizzazione del tenue
  3. Colonizzazione del colon
  4. L’azione antinfiammatoria in eubiosi

Questi quattro stadi sono composti da tre qualità di specie:

  • attività antibatterica
  • attività antifungina
  • attività antiparassitaria

Queste tre attività sono cadenzate dalla operosità funzionale di quattro microrganismi:

  • per l’attività antibatterica sarà attivato ENTEROCOCCUS FAECIUM UBEF 41
  • per l’attività antifungina saranno attivati SACCHAROMYCES BOULARDII SB 28 e SB 92
  • per l’attività antiparassitaria sarà attivato LACTOBACILLUS ACIDOPHILUS LA 14

Queste tre azioni provocano i seguenti effetti:

  1. L’inibizione della adesione dei patogeni, mediante meccanismo di tipo recettoriale
  2. L’inibizione della crescita dei patogeni, mediante la produzione di specifiche batteriocine
  3. Inibizione della crescita dei patogeni, mediante la produzione di H2O2, acido

caprico

  1. Inibizione della crescita dei patogeni, mediante la competizione dei nutrienti
  2. Competizione per i patogeni, mediante meccanismo di sopraffazione numerica
  3. Inibizione della moltiplicazione dei patogeni, mediante meccanismo di coaggregazione molecolare
  4. Inibizione della crescita dei patogeni, mediante diminuzione del pH mitocondriale

Le batteriocine sono dei peptidi “assassini”, in quanto agiscono su un ampio range di target batterici, naturalmente antagonisti di enterococcus faecium, creando pori sulla membrana cellulare del patogeno e generando la sua apoptosi, cioè la sua morte.

Tutte queste considerazioni, d’ordine fisiologico, sono confermate a livello terapeutico, al fine di un recupero di equilibrio funzionale, dai prodotti del metodo M.C.

Infatti, questi prodotti regolano e normalizzano il recupero della eubiosi,, stimolando un terreno biologico dove tutte le componenti fisiologiche descritte sono promosse e strutturate.

È questa la filosofia del metodo M.C.: una volta liberato l’intestino dagli agenti patogeni, si produce un ambiente, nel terreno biologico, favorente la crescita delle popolazioni naturali del microbiota.

La funzione ultima quindi, del metodo M.C. è quella di instaurare la naturale funzionalità del microbiota, rispettando e restaurando la composizione fisiologica di tutte le sottopopolazioni che costituiscono la COSCIENZA MICROBIOTICA.

Il microbiota, a seguito di tutto quanto sopra esposto, svolge un ruolo importantissimo in dermatologia e funge da potenziale bersaglio per il trattamento terapeutico, attraverso la connessione informazionale di tutte le sue componenti.